Che l'agricoltura sia il dna di Canelli, influenzandone storia, cultura e tradizioni è risaputo. Le colline del vino, da un anno patrimonio dell'Umanità-Unesco, sono da sempre il motore di
Che l'agricoltura sia il dna di Canelli, influenzandone storia, cultura e tradizioni è risaputo. Le colline del vino, da un anno patrimonio dell'Umanità-Unesco, sono da sempre il motore di un'economia diversificata, forte e sana. Da questo dono della natura prende spunto l'iniziativa di don Pinuccio Demarcus, parroco del Sacro Cuore (Santa Chiara), di domenica 8 novembre in occasione della "Giornata del Ringraziamento a Dio per i frutti della Terra".
Scrive don Pinuccio nel volantino distribuito ai parrocchiani e alle associazioni di categoria: «Buona parte del territorio della nostra parrocchia si trova tra terreni coltivati e colline. Credo che, al termine della raccolta dei frutti e della vendemmia, anche tu senta la necessità di ringraziare il Signore per tutto ciò che hai ricevuto, frutto del tuo lavoro». L'appuntamento per i fedeli e le famiglie di agricoltori è alle 10,30 in parrocchia, in via Cassinasco, ai quali chiede di portare «qualche attrezzo da lavoro o il trattore, la fresatrice, il furgone o i mezzi agricoli che hanno accompagnato e reso più leggero il tuo lavoro».
Alla fine della messa domenicale, inoltre, è prevista la benedizione, oltre che ai lavoratori della terra, agli attrezzi e ai mezzi agricoli. Iniziativa che ha riscosso l'apprezzamento anche delle organizzazioni di categoria. Silvano Larocca, delegato zonale della Coldiretti, ha girato l'invito a tutti gli associati. «Un bel momento, al termine di un'annata positiva, che possiamo festeggiare insieme» chiosa.
g.v.